Attenzione a questo sintomo quando vai in bagno: potrebbe essere un segnale di emorroidi interne

Quando si va in bagno, fare attenzione alla presenza di sangue rosso vivo sulla carta igienica, nelle feci o nell’acqua del water alla fine dell’evacuazione è fondamentale per individuare precocemente le emorroidi interne. Questo è considerato uno dei primi segnali d’allarme, spesso trascurato, ma può essere determinante per una diagnosi tempestiva e una gestione adeguata del disturbo. Il fenomeno si manifesta generalmente in assenza di dolore e il sanguinamento può variare da poche tracce fino a veri e propri gocciolamenti, specialmente dopo il passaggio di feci dure o voluminose.

Caratteristiche e sintomi delle emorroidi interne

Le emorroidi interne rappresentano una condizione provocata da un’infiammazione e dilatazione dei vasi sanguigni situati all’interno del canale anale. Contrariamente a quanto accade per le emorroidi esterne, queste formazioni rimangono inizialmente invisibili e spesso asintomatiche. Tuttavia, nei casi in cui si presentino sintomi, i campanelli d’allarme più comuni includono:

  • Sanguinamento rettale non doloroso: tipicamente si nota un sangue di colore rosso vivo dopo la defecazione, che può colare o lasciare tracce sulla carta igienica, sulle feci o nell’acqua del water.
  • Sensazione di evacuazione incompleta o corpo estraneo: dopo aver evacuato, si può avvertire la presenza di qualcosa nella zona anale o la sensazione che la defecazione non sia stata completa.
  • Fastidio, gonfiore, prurito o bruciore anorettale: questi sintomi possono manifestarsi soprattutto se l’infiammazione progredisce o se si verifica un prolasso delle emorroidi verso l’esterno.
  • Perdita di muco: talvolta può comparire anche una secrezione mucosa sulle feci o sulla carta igienica.

Il quadro sintomatologico è molto variabile: mentre in fase iniziale le emorroidi interne possono passare inosservate, con il tempo possono peggiorare, portando a fastidi più marcati come la fuoriuscita (prolasso) delle stesse, che può necessitare un intervento manuale per il riposizionamento oppure può rimanere permanente fuori dall’ano nei casi più gravi. In assenza di trattamento, la sintomatologia può peggiorare, incrementando il rischio di complicanze locali.

Perché il sanguinamento va sempre valutato

Il sangue nell’evacuazione rappresenta un sintomo importante e mai da sottovalutare: è vero che nelle emorroidi interne, soprattutto nelle prime fasi, il sangue è di entità lieve e raramente causa anemie, ma la sua presenza giustifica sempre una valutazione specialistica. Questo perché il sanguinamento rettale può essere causato anche da altre condizioni dell’intestino o del retto, inclusi stati infiammatori (ad esempio colite), lacerazioni o patologie più gravi quali polipi o tumori del colon-retto. Qualora sia presente abbondante perdita di sangue, cambiamenti nella frequenza o nelle caratteristiche delle feci, dolore intenso o peggioramento dei sintomi, è necessario consultare tempestivamente il medico.

Fattori di rischio e cause delle emorroidi interne

La comparsa delle emorroidi interne può essere favorita da diversi fattori di rischio e abitudini di vita che incrementano la pressione sui vasi sanguigni rettali:

  • Stitichezza cronica e sforzo ripetuto durante la defecazione
  • Alimentazione povera di fibre e insufficiente assunzione di liquidi
  • Sedentarietà e mancanza di esercizio fisico
  • Sovrappeso e obesità
  • Gravidanza: la pressione dell’utero gravido sulle vene pelviche può predisporre alle emorroidi
  • Predisposizione familiare e debolezza congenita delle pareti venose

Anche abitudini come l’uso prolungato della toilette o il trattenere a lungo lo stimolo a evacuare possono aumentare il rischio di sviluppare la patologia emorroidaria.

Prevenzione e gestione dei primi sintomi

Agire precocemente sui sintomi iniziali delle emorroidi interne è essenziale per ridurre il rischio di complicanze e migliorare drasticamente la qualità della vita. Ecco alcune strategie utili:

  • Migliorare l’alimentazione: seguire una dieta ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali) e aumentare l’apporto idrico favorisce feci più morbide, facilitando l’evacuazione.
  • Regolarizzare il transito intestinale: rispondere prontamente allo stimolo a defecare e ridurre lo sforzo in fase di evacuazione.
  • Attività fisica regolare: camminate quotidiane o esercizio moderato aiutano a mantenere la motilità intestinale.
  • Evitare di trattenere a lungo la posizione sulla toilette: il tempo prolungato in posizione seduta sulla tazza può aumentare la pressione venosa anorettale.
  • Mantenere una corretta igiene intima: detergenti delicati e acqua tiepida contribuiscono a prevenire irritazioni e infezioni locali.

Quando consultare uno specialista

In presenza di sanguinamento rettale persistente, presenza di prolasso, dolore, prurito o altre alterazioni che non migliorano nell’arco di pochi giorni, la valutazione da parte del medico – preferibilmente un proctologo – è indispensabile per escludere condizioni più gravi e per impostare un corretto iter diagnostico e terapeutico. Talvolta può essere necessario ricorrere a indagini più approfondite, come la rettoscopia o la colonscopia, in modo da osservare direttamente la mucosa rettale e identificare eventuali altre cause dei sintomi.

I trattamenti variano in base alla gravità del quadro clinico e alla presenza di complicanze: nelle forme lievi possono essere di aiuto terapie locali e modifiche dello stile di vita, mentre in quelle più avanzate possono essere indicati trattamenti ambulatoriali o, nei casi più gravi, interventi chirurgici.

Prestare attenzione a questo segnale quando si va in bagno può fare la differenza: riconoscere tempestivamente il sanguinamento come possibile spia di emorroidi interne è un atto di prevenzione, salute e consapevolezza – un segnale che, se ascoltato, permette di intervenire rapidamente e con successo.

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