Hai l’osteoporosi? Non sederti mai in questo modo o rischi fratture senza accorgertene

L’osteoporosi è una patologia cronica in cui le ossa perdono progressivamente densità e resistenza, diventando fragili e suscettibili a fratture anche in assenza di traumi evidenti. Questo fenomeno può rendere pericolosi alcuni movimenti quotidiani apparentemente innocui, compresi quelli che si assumono durante la seduta. Il rischio di fratture silenziose, specialmente a carico delle vertebre, è concreto per chi convive con questa condizione, tanto che spesso ci si accorge troppo tardi di una lesione già avvenuta, confondendo il dolore per un semplice mal di schiena o disturbo muscolare.

I movimenti da evitare nella postura seduta

Assumere determinate posizioni scorrette da seduti può esercitare sulle ossa della colonna una pressione eccessiva e rischiosa. In particolare, piegarsi in avanti in modo pronunciato o mantenere la schiena incurvata rappresenta uno dei pericoli principali per chi soffre di osteoporosi. Questo tipo di movimento determina un aumento delle forze compressive sulle vertebre, già indebolite dalla malattia, e può innescare fratture vertebrali anche senza dolore acuto immediato. Lo stesso rischio è presente in azioni quotidiane come allungarsi bruscamente per raccogliere oggetti, torsioni non controllate del busto mentre si è seduti o abitudini posturali forzate mentre si lavora al computer o si guarda la televisione. È fondamentale evitare di rimanere seduti con la schiena curva o con il busto piegato in avanti per lungo tempo.

  • Piegarsi ripetutamente in avanti per prendere qualcosa dal pavimento mentre si è seduti può generare stress significativo sulle vertebre.
  • Assumere la posizione a “gobba” restando con il dorso incurvato per molte ore favorisce la comparsa di cifosi e aumenta il pericolo di cedimenti vertebrali.
  • Torsioni improvvise o forzate del busto, ad esempio nel girarsi indietro su una sedia, dovrebbero essere limitate e svolte lentamente se non evitabili.

Oltre a questi aspetti, è importante ricordare che le ossa osteoporotiche sono particolarmente vulnerabili a movimenti bruschi, anche di piccola entità. Non è raro che una frattura vertebrale appaia in seguito a un gesto banale, proprio a causa della compromissione strutturale dell’osso. In alcuni casi, addirittura sollevare oggetti non pesanti o un accesso di tosse intenso può essere sufficiente a provocare una lesione.

Le fratture silenziose della colonna vertebrale

Una delle principali caratteristiche dell’osteoporosi è la possibile insorgenza di fratture da fragilità che possono passare inosservate. Tra queste, le più insidiose sono quelle vertebrali. I sintomi spesso sono sfumati: un dolore lieve e persistente nella schiena che viene facilmente sottovalutato o attribuito a cause diverse, come tensione muscolare o piccoli strappi. Si può osservare nel tempo una riduzione della statura (più di 4 cm rispetto all’altezza da adulti), la comparsa di una evidente incurvatura dorsale o la percezione di una minore distanza tra il margine delle ultime coste e il bacino.

Le ragioni che rendono così insidiose queste fratture vengono individuate nella facilità con cui, per effetto della fragilità ossea, anche i movimenti abituali della vita quotidiana (sollevare una busta della spesa, lavori di giardinaggio, manipolare oggetti in posizioni scomode) possano causare cedimenti vertebrali o microfratture. Questo incremento del rischio rende strategica la correzione della postura e la ricerca di un’ergonomia domestica e lavorativa adeguata alle esigenze di chi soffre di osteoporosi.

Fattori di rischio e segnali di allarme

Le persone più esposte alle complicanze dell’osteoporosi sono in genere donne dopo la menopausa, soggetti anziani, chi ha una familiarità per la patologia, chi è sottopeso, chi consuma tabacco o alcol in eccesso, chi assume corticosteroidi per lunghi periodi e soggetti affetti da alcune malattie croniche come il diabete o disturbi dell’apparato digerente che compromettono l’assorbimento di nutrienti fondamentali. Se ci si riconosce in uno o più di questi fattori, è bene adottare comportamenti preventivi rigorosi, limitando ogni attività che comporti rischi evitabili, compresa la gestione delle proprie posture abituali da seduti.

I segnali che devono mettere in allerta e spingere ad approfondimenti diagnostici sono:

  • Dolori persistenti o localizzati alla colonna vertebrale, specie se accentuati dalla pressione sulle vertebre.
  • Perdita progressiva dell’altezza riferita dagli stessi pazienti o dai familiari.
  • Comparsa di cifosi toracica evidente (la cosiddetta “gobba”).
  • Improvvisa difficoltà nei movimenti o una diminuita distanza tra l’arcata costale e il bacino.

In presenza di questi segni clinici, la tempestiva consultazione del medico è fondamentale per evitare complicanze future e per valutare, attraverso specifici esami strumentali, lo stato di salute delle ossa.

Prevenzione e buone pratiche posturali

La prevenzione delle fratture in chi è affetto da osteoporosi inizia dalla modifica degli atteggiamenti posturali quotidiani, specialmente nella posizione seduta. L’obiettivo è ridurre al minimo le forze di compressione e torsione sulla colonna e adottare strategie che favoriscano la distribuzione armonica del carico corporeo. Ecco alcune semplici ma efficaci regole per proteggersi:

  • Utilizzare sedie ergonomiche che favoriscano il mantenimento della schiena dritta, supportando la curva fisiologica della colonna.
  • Appoggiare sempre i piedi a terra durante la seduta per migliorare la stabilità e prevenire movimenti pericolosi.
  • Interrompere periodicamente la posizione seduta con brevi periodi di camminata e stretching leggero, per mantenere l’attività muscolare e la propriocettività.
  • Sollevare oggetti solo piegando le ginocchia e mai la schiena, anche da seduti.
  • Favorire esercizi adattati (come la ginnastica dolce e l’attività fisica controllata), evitando attività che prevedano salti, torsioni brusche o esercizi addominali intensi che possano aumentare la pressione intra-addominale e gravare sulla colonna.

Modificare l’ambiente domestico

La sicurezza posturale si ottiene anche intervenendo nell’ambiente in cui si vive. Rimuovere tappeti scivolosi, arredare la casa con punti di appoggio sicuri, evitare sedie troppo basse che costringano la schiena a sforzi eccessivi e disporre tutto il necessario a portata di mano riduce i rischi di movimenti pericolosi o improvvisi che potrebbero favorire una frattura. Anche i corrimano nei bagni e negli spazi comuni rappresentano un aiuto prezioso nella prevenzione delle cadute e nell’agevolare il mantenimento di una corretta postura ogni volta che ci si siede o ci si alza.

In conclusione, chi soffre di osteoporosi deve adottare uno stile di vita in cui la cura della postura, la prevenzione dei movimenti rischiosi durante la seduta e la costante attenzione all’equilibrio globale diventano parte integrante della propria quotidianità. La protezione della colonna vertebrale e la consapevolezza dei potenziali pericoli legati ai gesti di ogni giorno rappresentano la chiave per una migliore qualità di vita e per limitare le devastanti conseguenze delle fratture da fragilità.

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