LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Giovanni 14, 15-21
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20230514.shtml
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Il brano evangelico di questa domenica è la continuazione di quello di domenica scorsa, sempre tratto dal capitolo 14 del vangelo secondo Giovanni.
Domenica scorsa il vangelo aveva come tema la fede in Gesù (“Credete in Dio e credete anche in me”: Gv 14,1), il brano che abbiamo ascoltato, oggi, si apre e si chiude con l’esortazione ad amare il Signore e a osservare i suoi comandamenti.
Cosa significa amare Gesù?
Amare Gesù significa non solo nutrirsi di un amore di desiderio, non solo dirgli che di lui ha sete la nostra anima (cf. Sal 41,3; 62,2), ma realizzare ciò che lui ci chiede, osservare il comandamento nuovo, quello dell’amore reciproco.
Amare Gesù è un’esperienza concreta e reale… non è una bella predica, ne libro da pubblicare, ma esperienza di vita.
“Come io ho amato voi, così anche voi amatevi gli uni gli altri” (Gv 13,34; cf. 15,12). Si faccia attenzione, Gesù non ha detto: “Come io ho amato voi, così anche voi amate me”, ma “amatevi gli uni gli altri”. Perché egli ci ama senza chiederci il contraccambio, ma chiedendoci che il suo amore che ci raggiunge si diffonda, si espanda come amore per gli altri, perché questa è la sua volontà d’amore.
Amare Gesù significa amare l’altro come Lui ha amato noi.
Gesù vuole che lo si ami, che si sia coinvolti nella sua vita, al punto che i suoi comandi non siano imposizioni o leggi, ma siano realizzati nell’amore.
Che bello, Gesù non ci chiede di amarlo come noi desideriamo, di amarlo secondo i nostri criteri, come io desidero ne tantomeno ci chiede di amare gli altri secondo le mie aspettative, ma di amare l’altro come lui ha amato noi. È il suo amore è gratuito, non risponde ad una nostra pretesa, non rifiuta di amarci perché non siamo all’altezza del suo amore o perché lo abbiamo fatto soffrire, ci ama di un amore vero e il perdono è l’esperienza più alta e più sublime dell’amore.
Carissimi, nell’amore l’uomo assume un volto divino e Dio assume un volto umano. I comandamenti di cui parla Gesù non sono quelli di Mosè ma i suoi, vissuti da lui. Sono la concretezza, la cronaca dell’amore, i gesti che riassumono la sua vita, che vedendoli non ti puoi sbagliare: è davvero Lui. Lui che si perde dietro alla pecora perduta, dietro a pubblicani e prostitute e vedove povere, che fa dei bambini i conquistatori del suo regno, che ama per primo e fino a perdere il cuore. Io vivo e voi vivrete, sussurra il Signore al nostro cuore.
Noi viviamo di vita ricevuta e poi di vita trasmessa. La nostra vita biologica va continuamente alimentata; ma la nostra vita spirituale vive quando alimenta la vita di qualcuno. Io vivo di vita donata e anche l’altro ha il diritto di vivere di vita donata, trasmessa non solo quella di Dio, ma anche della mia.
In questi sette versetti, che abbiamo ascoltato, Gesù ribadisce un concetto, anzi un sogno: unirsi a noi, abitare in noi. Lo fa adoperando parole che dicono unione, compagnia, incontro, e abbiamo ascoltato: sarò con voi, verrò presso di voi, in voi, a voi, voi in me, io in voi.
Una persona diventa ciò che lo abita! Gesù cerca spazi, spazi nel cuore, spazi di relazione.
Carissimi, la fede non è altro che una relazione con il Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo. Gesù cerca amore. E il Vangelo racconta la passione di unirsi di Gesù a me usando una parola di due sole lettere in: voi in me, io in voi.
Ed è un conforto per noi: che io sia amato dipende solo da Lui, non da me; l’uomo può anche dire di no a Dio, ma Dio non può dire di no all’uomo. Noi possiamo negarlo, lui non potrà mai rinnegarci. Infatti, leggiamo: non vi lascerò orfani.
“Lo Spirito dimora presso di voi e sarà in voi”. Ci attira di più la dimora esteriore, la bellezza e il calore di una casa, di un appartamento, di un edificio. Ma c’è un’altra casa, una dimora, altrettanto importante, più importante, tanto che se non c’è, la nostra vita perde calore e luminosità. La dimora è un amico, un fratello. Se sei in una casa anche bella, ma se chi vive con te è fuori con i suoi pensieri e non ha dimora in te, che casa è? che vita è?
Il cuore dell’altro è diventato una dimora. Il cuore degli amici sono la mia casa.
È bellissimo l’invito che apre la lettera di Pietro, che ascoltiamo nella seconda lettura: “Adorate il Signore Gesù, nei vostri cuori”. Sì, nel silenzio del cuore sentiamo che Gesù, con la sua parola, prende dimora in noi. E sentiamo che questa relazione con lui esige accoglienza e attenzione, come ogni vera relazione.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
Come mostri ad una persona che la ami?
Cosa significa per te essere nel cuore di Cristo?
In quali occasioni sperimento e sono consapevole di essere e di essere chiamato ad essere “casa di Dio”?
PREGHIERA
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!
A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.
– Salmo 65 –