LEGGO IL TESTO
Dal vangelo secondo Giovanni 14,15-16.23-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Oggi, celebriamo la domenica di Pentecoste, la quale chiude il tempo di Pasqua e ci apre al tempo ordinario. Con la Pentecoste celebriamo la discesa dello Spirito Santo e la nascita della Chiesa che trova in questo giorno il suo natale, il suo compleanno.
Dopo l’Ascensione del Signore, i discepoli aspettavano a Gerusalemme la venuta dello Spirito Santo che Gesù aveva loro promesso. Proprio il giorno di Pentecoste, mentre essi si trovavano riuniti insieme con Maria in un medesimo luogo lo Spirito discese su di loro e trasformò radicalmente la loro esistenza.
Ci è stato donato lo Spirito Santo. Chi è lo Spirito Santo? Qualcuno lo definisce il grande sconosciuto, forse perché è Colui che meno riusciamo a immaginare e a rappresentare. Lo Spirito è l’amore, colui che unisce la creatura al Creatore e la creatura, in nome del Creatore, alle altre creature. È il tutto perché l’amore è tutto. Se non c’è amore, quindi lo Spirito Santo, che guida la nostra mente, i nostri pensieri, le nostre azioni, i nostri sentimenti, non c’è umanità, non c’è l’uomo credente, non c’è l’uomo che è vincolo di unità, di pace, di perdono, di riconciliazione, di libertà e di verità.
Ho detto a Dio che la sua Pentecoste non valeva gran cosa e che il suo Spirito Santo non era tanto efficace con tutte queste guerre, queste divisioni, questa gente che muore di fame, questa droga e tutti questi omicidi. Ma Dio mi ha risposto: E’ a te che ho donato il mio Spirito. Che cosa ne hai fatto? Chi farà la giustizia se tu non incominci ad essere giusto? Chi farà la verità se tu stesso non sei vero? Chi farà la pace se tu non sei in pace con te stesso e con i tuoi fratelli? Sei tu che io ho inviato per portare la buona notizia. (Jean Debruynne, rivista Il Cenacolo 1/2001)
Qual’è il compito dello Spirito Santo? Sono descritti in questo vangelo attraverso tre azioni: rimarrà con voi per sempre, vi insegnerà ogni cosa, vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
Tre verbi gravidi di bellissimi significati profetici: “rimanere, insegnare e ricordare”.
Rimanere – perché lo Spirito è già dato, è già qui, ha riempito la nostra Gerusalemme, la dimora intima del nostro cuore. Nessuno è solo. Se anche me ne andessi lontano da lui, lui non se ne andrà mai. Se lo dimenticassi, lui non mi dimenticherà. È un vento che non ci spinge in chiesa, ma ci spinge a diventare chiesa; che nn ci spinge a perdonare, a riconciliare e ad amare, ma ci spinge ad essere perdono, riconciliazione e amore.
Insegnare – Letteralmente “in-segnare” significa incidere un segno dentro, nell’intimità di ciascuno. Dio ci insegna ad incidere nella vita con verità, lealtà e sincerità.
Ricordare – vuol dire riaccendere la memoria dell’amore che continuamente infonde nel nostro cuore; riportare al cuore gesti e parole di Gesù, perché siano caldi e fragranti, profumino di passione e di libertà.
Lo Spirito ci fa innamorare di un cristianesimo che sia visione, incantamento, fervore, poesia, perché “la fede senza stupore diventa grigia” (papa Francesco).
Che cos’è, allora, lo Spirito santo? È Dio in libertà. Che inventa, apre, fa cose che non t’aspetti. Che dà a Maria un figlio fuorilegge, a Elisabetta un figlio profeta. E a noi dona, per sempre, tutto ciò di cui abbiamo bisogno per diventare, come madri, dentro la vita donatori di vita.
ESERCIZIO PER L’ANIMA
Siamo capaci di rimanere nello Spirito, di insegnare secondo lo Spirito e di riaccendere la memoria del suo amore?
PREGHIERA
Senza lo Spirito Santo
Dio è lontano,
Cristo rimane nel passato,
il Vangelo è lettera morta,
la Chiesa è una semplice organizzazione,
l’autorità è una dominazione,
la missione una propaganda,
il culto una evocazione,
e l’agire dell’essere umano una morale da schiavi.
Ma nello Spirito Santo:
il cosmo è sollevato e
geme nella gestazione del Regno,
Cristo risorto è presente,
il Vangelo è potenza di vita,
la Chiesa significa comunione trinitaria,
l’autorità è un servizio liberatore,
la missione è una Pentecoste,
la liturgia è memoriale e anticipazione,
l’agire umano è divinizzato.
-Patriarca Atenagora-