LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Matteo 2,1-12
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20240106.shtml
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Ci sono alcune feste e alcuni personaggi che possono essere accolti come miti o personaggio surreali come i Magi, ma desidero oggi dirvi con tanta franchezza che i Magi siamo noi.
Siamo noi che ci mettiamo in viaggio guardando il cielo e non tanto per coraggio ma per necessità, quella che hanno tutti i giovani con la loro incoscienza guardano le nuvole e pensano di essere fatti solo per volare.
Siamo noi i magi, spinti dal bisogno di lasciare territori esistenziali anche abbiamo ereditato, di abbandonare amori normali in cambio di ideali quasi cavallereschi, giovani magi alla conquista sfacciata della vita.
Carissimi amici, i Magi ci invitano a seguire la stella. La vita dipende da che stella stiamo seguendo (perchè sempre inseguiamo una stella, anche quando non sappiamo darle nome). A volte, nella nostra vita possono apparire tantissime stelle e ci viene voglia di seguirle tutte.
Ricordiamoci che le stelle possono spegnersi, come è successo ai Magi e perdere l’orientamento del cammino, ma nulla è vano. I Magi sono andati avanti per tentativi, si sono smarriti, ma hanno continuato a camminare, a viaggiare, a non sciupare o buttare il cammino intrapreso.
Quante volte anche noi abbiamo seguito stelle comete che ci hanno portato in bocca al nemico, che ci hanno consegnato nelle mani dell’Erode di turno.
I Magi siamo noi, che ci riscopriamo uomini capaci di sperimentare una grandissima gioia di vivere e gli altri si accorgono e sentono che è possibile vivere così.
Carissimi, il pellegrinaggio dei Magi parla anche a noi, chiamati a camminare verso Gesù, perché è Lui la stella polare che illumina i cieli della vita e orienta i passi verso la gioia vera.
Da dove nasce il voler intraprendere un viaggio? Nasce dal desiderio. Ecco il loro segreto interiore: saper desiderare. Desiderano vedere e conoscere Gesù.
Desiderare significa tenere vivo il fuoco che arde dentro di noi e ci spinge a cercare oltre l’immediato, oltre il visibile.
Desiderare è accogliere la vita come un mistero che ci supera, come una fessura sempre aperta che invita a guardare oltre, perché la vita non è “tutta qui”, è anche “altrove”.
È come una tela bianca che ha bisogno di ricevere colore. Proprio un grande pittore, Van Gogh, scriveva che il bisogno di Dio lo spingeva a uscire di notte per dipingere le stelle. Sì, perché Dio ci ha fatti così: impastati di desiderio; orientati, come i magi, verso le stelle.
Possiamo dire, senza esagerare, che noi siamo ciò che desideriamo. Perché sono i desideri ad allargare il nostro sguardo e a spingere la vita oltre: oltre le barriere dell’abitudine, oltre una vita appiattita sul consumo, oltre una fede ripetitiva e stanca, oltre la paura di metterci in gioco, di impegnarci per gli altri e per il bene. «La nostra vita – diceva Sant’Agostino – è una ginnastica del desiderio» (Trattati sulla prima Lettera di Giovanni, IV, 6.
Carissimi amici, il viaggio della vita e il cammino della fede hanno bisogno di desiderio, di slancio interiore.
A volte noi viviamo come dei cristiani e degli uomini di “parcheggio”, viviamo parcheggiati, senza il gusto del desiderio. Siamo parcheggiati dentro una religione convenzionale, esteriore, formale, che non scalda più il cuore e non cambia la vita.
Le nostre parole e i nostri riti non innescano nel cuore della gente il desiderio di muoversi incontro a Dio. Parliamo solo a noi e di se stessi.
È triste vedere uomini e cristiani non desiderare più. È triste quando abbiamo chiuso la porta del desiderio.
I Magi ci insegnano che bisogna sempre ripartire ogni giorno, nella vita come nella fede, perché la fede non è un’armatura che ingessa, ma un viaggio affascinante, un movimento continuo e inquieto, sempre alla ricerca di Dio.
Carissimi, il mondo attende dai credenti uno slancio rinnovato verso il Cielo. Come i magi, alziamo il capo, ascoltiamo il desiderio del cuore, seguiamo la stella che Dio fa splendere sopra di noi. E come cercatori inquieti, restiamo aperti alle sorprese di Dio. Sogniamo, cerchiamo e adoriamo.
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
PREGHIERA
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
Sal 71