LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Marco 12,28-34
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/20241103.html
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Il vangelo di questa domenica inizia con un importante imperativo: Ascolta, Israele!
Carissimi, ogni legame, ogni relazione autentica nasce dall’ascolto. È proprio perché ascolto l’altro raccontarsi e la sua narrazione mi scalda il cuore e mi muove interiormente che si accende in me il desiderio di conoscerlo meglio e di intraprendere con lui un cammino di scoperta reciproca, un rapporto di amicizia e di amore. Ascoltando l’altro, gli faccio spazio, lo lascio entrare e così l’altro mi abita dentro, lo ospito nel mio cuore.
L’ascolto, carissimi, precede sempre qualsiasi grande cambiamento. E Dio ci chiede di ascoltarlo. Fa tenerezza un Dio che chiede: “Ascoltami, per favore”. Ascoltare è amare.
Solo dopo aver ascoltato Dio nel nostro cuore possiamo amarlo con tutto il cuore; non da sottomesso, ma da innamorato. Qualcuno ha proposto un’altra traduzione: amerai Dio con tutti i tuoi cuori. Come a dire: con il tuo cuore di luce e con il cuore d’ombra, amalo con il cuore che crede e anche con il cuore che dubita; come puoi, come riesci, magari col fiatone, quando splende il sole e quando si fa buio, e a occhi chiusi quando hai un po’ paura, anche con le lacrime. Santa Teresa d’Avila in una visione riceve questa confidenza dal Signore: “Per un tuo ‘ti amo’ rifarei da capo l’universo”.
E se amiamo Dio con tutto il cuore, cioè da innamorati. Non possiamo non amare l’altro. Il prossimo è simile a Dio. Ma chi è il mio prossimo? Gli domanderà un altro dottore. Ho trovato una risposta che mi ha allargato il cuore, quella di Gandhi, un non cristiano: “il mio prossimo è tutto ciò che vive con me, su questa terra”, le persone, ma anche l’acqua, il sole, il fuoco, le nuvole, le piante, gli animali. Sorella madre terra e tutte le sue creature. Il comandamento diventa: Ama la terra come ami te stesso, amala come l’ama Dio. Vivere è convivere, esistere è coesistere. Non già obbedire a comandamenti o celebrare liturgie, ma semplicemente, meravigliosamente, felicemente: amare.
«Dio non fa altro che questo, tutto il giorno: sta sul lettuccio della partoriente e genera» (M. Eckhart). Che cosa genera? Amore che è vita. Amare «è tenere con tenerezza e passione Dio e l’uomo dentro di sé.
Ma amare che cosa? Amare l’Amore stesso. Se amo Dio, amo ciò che lui è: vita, compassione, perdono, bellezza. Amerò ogni briciola di cosa bella che scoprirò vicino a me.
Ma amare come? Mettendosi in gioco interamente, cuore, mente, anima, forza.
Carissimi, il percorso della fede inizia con un «sei amato» e si conclude con un «amerai».
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
Come ascolto la Parola di Dio? Come ascolto gli altri?
Qual è il mio “unico” in questo momento della mia vita?
Quali sono quelle cose, persone, dimensioni della mia vita, che stanno prima o accanto a Dio?
PREGHIERA
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.
Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.
Sal 17