LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Giovanni 14,1-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20230507.shtml
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Domenica scorsa, il Signore si è presentato come «la porta» attraverso cui passare per essere salvi e trovare pascolo (Gv 10,9), nel vangelo di oggi, dichiara di essere anche la «via», il sentiero indispensabile per accedere alla «verità» del Padre ed entrare così nella «vita» (14,6) dei figli di Dio.
Il vangelo di oggi parla per immagini e desidero soffermare la nostra attenzione su queste bellissime immagini, catechesi per la nostra vita di fede.
La casa
Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore…
La prima immagine che il Vangelo disegna oggi è quella di una casa. C’è un luogo in principio a tutto, un luogo caldo, familiare, che mi appartiene, una casa – non un tempio – ed è il cuore. Lì abita qualcuno che non sa immaginarsi senza di noi e ci vuole con sé. L’amore conosce molti doveri, ma il primo è quello di essere insieme con l’amato. Abitare la casa, il nostro cuore, luogo intimi e unico di incontro con il Signore. È Dio stesso che dice ad ognuno di noi: il mio cuore è a casa solo accanto al tuo. Che bello, il nostro cuore è il luogo dell’incontro con il cuore di Dio. Sono nel cuore c’è verità. Ognuno di noi non mente quando abita il proprio cuore. È il luogo della verità.
La via
«Io sono la via».
Come si arriva a questa casa? «Io sono la via». La Bibbia è piena di strade, di vie, di sentieri, piena di futuro e di speranza: davanti all’uomo, davanti ad ognuno di noi non c’è una non-strada, ma un ventaglio di strade.
Gesù specifica: la strada sono io per giungere al Padre. Non c’è allora un sentiero ma una persona da percorrere: seguire le sue orme, compiere i suoi gesti, preferire le persone che lui preferiva, opporsi a ciò cui lui si opponeva, rinnovare le sue scelte. La sua strada conduce a un modo nuovo di custodire il cuore.
Carissimi amici, la nostra fede è un seguire le orme del Figlio per giungere a Dio. Trovare Dio nel nostro cuore significa vivere come vive il suo Figlio. Non ci sono altre strade. No! L’unica strada è quella del Figlio.
Io sono la strada: davanti non si erge un muro o uno sbarramento, ma orizzonti aperti e una meta.
Sono la strada che non si smarrisce. Shakespeare scrive «la vita è una favola sciocca recitata da un idiota sulla scena, piena di rumore e di furore, ma che non significa nulla».
Con Gesù la favola senza senso diventa la storia più ambiziosa del mondo, il sogno più grandioso mai sognato, la conquista di amore e libertà, di bellezza e di comunione: con Dio, con il cosmo con l’uomo.
La verità
«Io sono la verità».
Il cristianesimo non è una dottrina o un sistema di pensiero, ma una persona. La verità è ciò che arde. Le mani e i gesti di Gesù che ardono in una vita inseparabile dall’amore, che mette l’uomo prima del sabato, la persona prima della verità, il perdono prima del rancore, la mano tesa prima del risentimento, la gioia prima della tristezza, la riconciliazione prima dell’affermare la nostra verità. È questo che fa la verità: la verità senza amore è una malattia della storia, una malattia della vita che ci fa tutti malati di intolleranza, una malattia del cuore che ci rende tutti infartuati verso il prossimo, una malattia degli occhi che ci rende ciechi verso il prossimo.
La tenerezza è la sorella della verità.
La verità sono occhi e mani che ardono! (Ch. Bobin). Così è Gesù: accende occhi e mani.
La vita
«Io sono la vita».
Io sono la sorgente, il viaggio e l’approdo della vita. Parole enormi, che nessuna spiegazione può esaurire o recintare. Parole davanti alle quali provo una vertigine: il mistero dell’uomo si spiega solo con il mistero di Dio.
La mia vita si capisce solo con la vita di Cristo. Nella mia esistenza c’è una equazione: più Dio equivale a più io; se Dio non è, io non sono. Più Vangelo entra nella mia vita, più io vivo. Fino ad affermare come Paolo: per me vivere è Cristo.
«Mostraci il Padre, e ci basta», chiede Filippo. È bello che gli apostoli chiedano, che vogliano capire, proprio come noi.
Filippo, chi ha visto me ha visto il Padre. Guardiamo Gesù, guardiamo come vive, come ama, come accoglie, come muore, e comprenderemo Dio e la vita che ci ha donato e che ogni giorno ci dona.
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
Quale volto di Dio abita il mio cuore?
In quale situazione ho sentito più forte la presenza del Padre?
In quale occasione mi sono sentito fermo a uno STOP?
PREGHIERA
Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.
Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
– Salmo 32 –