“La prima ora della Comunità Camilliana”
Il 16 agosto 1585 spirò a Roma fra Bernanrdino Norcino. Quest’uomo, il cui nome è legato fortemente a San Camillo de Lellis: fu il primo compagno dell’avventura camilliana, nella fondazione della Congregazione dei Ministri degli infermi. Nato nel 1525, esercitò molti lavori, fra cui quello di facchino, guardarobiere ed altro nell’Ospedale di San Giacomo in Augusta. Conosciuto il santo ed appreso il grande carisma dell’assistenza ai malati, nel 1582 chiese di essere ammesso alla vita religiosa, voluta dal giovane di Bucchianico. Rivestito dell’abito con la Croce Rossa sul petto, fu un camilliano della prima ora. La prima comunità visse un’esistenza davvero eroica: presa una casa in affitto, a Roma nei pressi di via di Ripetta, i religiosi praticarono una povertà effettiva ed uno spirito di preghiera davvero ammirevoli. Insieme superarono le difficoltà di tutti i giorni, svolgendo il loro servizio presso i letti dei malati. In questo clima di forte austerità, però, è bello notare leggendo la Prima regola dell’Ordine che i Camilliani dovevano essere di animo forte e di spirito allegro e sereno e mai si dovevano mostrare severi o tristi, nell’assistenza prestata. Ciò in quanto San Camillo comprese che il buon umore è parte della cura, come la fede e la preghiera. E questo concretizzò, nella sua esistenza, fra Bernardino. Di grandissimo spirito di preghiera, il religioso visse in pieno questi ideali. Di lui si raccontano molti fatti edificanti: come le lunghe ore di adorazione davanti al Santissimo Sacramento esposto o le molte corone del Rosario recitate, in ginocchio, durante la notte, infreddolito. Ebbe molti doni e fu di una carità squisita nei confronti dei degenti che incontrava sul proprio cammino di operatore sanitario. Perdonava con facilità ed amava con intensità. Dotato di particolari doni mistici, tra cui quello della profezia e delle rivelazioni sulla Santissima Trinità li spese nel servizio alle anime. Di questo primo compagno San Camillo disse che la sua anima fosse volata in cielo, senza aver toccato il Purgatorio. E di questo nessuno ne dubitò mai. E’ sepolto nella chiesa del Gesù a Roma.