Allerta bonus mensa scolastica 2025: ecco i nuovi requisiti e come ottenerlo

Per l’anno scolastico 2025, il panorama delle agevolazioni per la mensa scolastica in Italia si arricchisce di importanti novità a favore delle famiglie. Il sistema di sostegni economici mira a contrastare la povertà alimentare e a promuovere un accesso equo ai servizi scolastici essenziali. Analizziamo i nuovi requisiti di accesso, le modalità di richiesta e tutte le regole aggiornate per ottenere il beneficio nel prossimo anno scolastico, valorizzando sia il bonus mensa sia le detrazioni fiscali legate a questa voce di spesa.

Nuove misure: il fondo per il contrasto alla povertà alimentare

Tra le principali innovazioni previste dalla Legge di Bilancio 2025 figura l’istituzione di uno specifico Fondo per il contrasto della povertà alimentare a scuola. Il fondo, dotato di 500.000 euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, ha l’obiettivo di supportare le famiglie economicamente più fragili nella copertura delle rette necessarie alla ristorazione scolastica. Questa misura si affianca alle agevolazioni già in essere sul territorio comunale e statale, offrendo uno strumento trasversale per garantire pari opportunità di accesso ai pasti agli alunni iscritti alle scuole primarie.

L’importo massimo del nuovo bonus mensa per il 2025 è stato fissato a 190 euro a studente, coprendo non solo le spese per la mensa, ma anche tasse scolastiche, libri di testo e altro materiale necessario alla frequenza degli alunni. L’erogazione di questo contributo, che si configura come sostegno diretto alle famiglie con maggiori difficoltà, avverrà secondo modalità stabilite da un apposito decreto ministeriale. Questo decreto definirà i dettagli operativi sul riparto delle risorse tra Comuni, i requisiti precisi di accesso e le procedure di richiesta del beneficio.

Requisiti economici e condizioni di accesso

I principali requisiti per poter accedere al bonus mensa scolastica 2025 sono:

  • : priorità agli alunni appartenenti a famiglie con ISEE ridotto, in particolare sotto le soglie fissate annualmente per l’accesso ai servizi sociali e alle agevolazioni comunali.
  • Residenza del minore nel Comune che aderisce al programma e frequenza regolare di una scuola primaria statale o paritaria.
  • Famiglie numerose, monogenitoriali o con presenza di almeno tre figli minori, possono accedere a ulteriori agevolazioni cumulative predisposte da singoli enti locali.

Le modalità di erogazione e le soglie precise saranno dettagliate dal decreto attuativo, ma resta centrale il principio della graduatoria in base all’ISEE e al numero di figli a carico, a parità di condizioni economiche. In molti casi la richiesta dovrà essere presentata direttamente all’ente comunale competente, online o presso gli sportelli dedicati.

Detrazione fiscale per la mensa scolastica: importo, limiti e documentazione

Oltre ai nuovi contributi diretti, è confermata anche per il 2025 la detrazione IRPEF del 19% su tutte le spese sostenute per il servizio di mensa scolastica, secondo quanto previsto dall’articolo 15 del TUIR (IRPEF).

  • Importo massimo detraibile: il limite di spesa su cui calcolare la detrazione è fissato a 800 euro per ogni alunno o studente iscritto a scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado, sia statali che paritarie private o degli enti locali.
  • Range di godimento: la detrazione spetta per intero ai titolari di reddito complessivo non superiore a 120.000 euro; oltre questa soglia, il beneficio si riduce progressivamente fino ad annullarsi per chi supera i 240.000 euro annui.
  • Tipologie di spese ammesse: non solo la retta della mensa, ma anche i servizi integrativi come assistenza al pasto, trasporto scolastico, attività extra e assicurazione scolastica possono essere inseriti tra le spese detraibili.
  • Pagamenti tracciabili obbligatori: per beneficiare della detrazione è indispensabile che il pagamento della mensa sia eseguito con strumenti tracciabili: bonifico, carta di credito/debito, bancomat o bollettino postale; non sono validi i pagamenti in contanti.
  • Documentazione necessaria: tra i documenti da conservare, il contribuente deve possedere la ricevuta di pagamento (con causale “mensa scolastica” e dati identificativi della scuola e dell’alunno) oppure un’attestazione rilasciata dall’ente gestore contenente anno, importo e dati dell’alunno.
  • Periodo di riferimento: nel modello 730 del 2025, devono essere inserite le spese sostenute nel corso del 2024, da riportare nel Quadro E (righi da E8 a E10, codice 12).
  • Non cumulabilità: le spese già rimborsate dal datore di lavoro (fringe benefit) non potranno essere nuovamente portate in detrazione, ma il bonus resta valido sulla quota effettivamente pagata dalla famiglia.

Procedura per la richiesta: dal Comune al modello 730

Le modalità per ottenere il bonus mensa 2025 combinano procedure telematiche e documentazione cartacea o elettronica ai fini fiscali:

  • Per il bonus mensa diretto erogato dal Comune secondo il nuovo fondo anti-povertà, la famiglia dovrà presentare domanda telematica o cartacea (modulo disponibile sui siti comunali o presso i servizi sociali). Nella domanda devono essere dichiarati i dati anagrafici dell’alunno, ISEE aggiornato, attestazione di iscrizione e altri elementi richiesti nelle specifiche comunali.
  • Per la detrazione fiscale, sarà necessario raccogliere tutte le ricevute e attestazioni di pagamento e procedere all’inserimento dei relativi importi nel modello 730/2025, nell’apposita sezione degli oneri detraibili.
  • I pagamenti della mensa scolastica devono essere effettuati in modalità tracciabile. La conservazione dei documenti relativi va mantenuta almeno fino alla scadenza dei poteri di accertamento da parte dell’amministrazione fiscale, per esibizione in caso di controllo.

Vantaggi, limiti e prospettive future

Il rafforzamento dei bonus per il 2025 rappresenta una risposta concreta alle crescenti difficoltà economiche delle famiglie italiane e alla necessità di garantire a tutti gli studenti l’accesso a pasti sani ed equilibrati nella mensa scolastica. La coesistenza tra il bonus diretto e la detrazione fiscale permette a un più ampio bacino di utenti di fruire di sostegni differenziati in relazione alla propria situazione specifica.

La misura contribuisce inoltre a contrastare la dispersione scolastica e a promuovere il benessere psicofisico degli alunni, consolidando la funzione centrale della mensa scolastica come motore di inclusione sociale. Sul fronte operativo, l’attuazione della riforma dipende dalla rapidità e dall’efficacia con cui i decreti attuativi definiranno le soglie ISEE, le modalità di richiesta e l’equilibrata ripartizione delle risorse tra i vari territori.

Infine, è auspicabile che il sistema nazionale integri progressivamente le best practices locali, promuovendo standard minimi di servizio e strumenti digitali semplificati per la domanda e il monitoraggio delle agevolazioni scolastiche. L’evolversi della normativa resta strettamente legato alle priorità individuate dal Ministero dell’Istruzione e dalle politiche di welfare portate avanti dal governo e dalle amministrazioni locali, con l’obiettivo di rafforzare la tutela del diritto allo studio e alla salute degli studenti italiani.

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