LEGGO IL TESTO
Dal libro delle Genesi 3,9-415.20
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Liturgia della Parola: http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20221208.shtml
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
“Dove sei?”, è l’interrogativo che incontriamo nella prima lettura; è la struggente domanda di un Dio in ricerca, di un Dio che prega la sua creatura, di un Dio che ha perso l’uomo, quell’uomo che ha paura di lasciarsi trovare da questo Dio follemente innamorato.
“Dove sei?” è la domanda sempre in attesa di una risposta.
“Dove sei uomo?”, la sua domanda continua a ripetersi, non si esaurisce, aleggia sul mondo, arriva ai nostri orecchi, rimane sospesa nel cuore del nostro agire: dove sei uomo?
Adamo fugge, e noi? Dove siamo? Dove stiamo conducendo la nostra storia? Abbiamo una casa capace di accogliere e custodire i sogni e le speranze? Dove siamo, adesso? Dove stanno i nostri cuori e le nostre preoccupazioni? Come stiamo abitando questo pezzo di mondo che ci sostiene?
Come stiamo dentro le relazioni? “Dove siamo” è domanda di consapevolezza: abbiamo a cuore il respiro del mondo?
Maria risponde a questa domanda lasciandosi trovare. Semplicemente lasciandosi trovare a casa. Nel luogo del quotidiano. Nel luogo in cui la mano della storia l’aveva collocata, senza apparente solennità, quasi con distrazione, a Nazareth. Maria si lascia trovare e non fugge.
L’angelo Gabriele (…) entrando da lei disse “Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te”. Maria non dice nulla, ma lascia entrare l’appello luminoso di Dio. Non importa cosa sia successo davvero nel cuore di quella donna, non importa sapere come sia avvenuto l’incontro, quello che conta è che Maria lascia entrare Dio nella sua storia, ed è gesto di fiducia e di amore. Lasciamo entrare Dio nella nostra storia.
Si lascia amare, Maria. Si lascia conquistare, possedere, abitare. Maria solleva la testa, fiera della sua nuda bellezza, e chiede: “perché?” Perché proprio io? Perché mi cerchi Signore? Perché mi ami? Prima del “sì”, prima di lasciarsi andare tra le braccia di Dio, prima di diventare arca accogliente per Gesù, prima della decisione, ecco la domanda: che senso ha?
Ci hanno sempre detto che siamo chiamati a imitare Maria nella fiducia e nell’abbandono ed è vero, ma il vangelo ci dice che non esiste vero abbandono senza la consapevolezza della domanda. La fede non è cieca, nemmeno l’amore è cieco. La fede vuole domande.
Proviamo in questo avvento ad allenarci alle domande: che senso ha il tuo amore per me Signore? Che senso ha che tu ti metta sui miei passi? Che senso ha che tu mi aspetti ancora dopo tutti i miei tradimenti? Che senso ha che non sei ancora stanco delle mie mediocrità? Non troveremo risposte, l’amore non risponde, l’amore si propone, la croce sarà unica muta proposta a queste domande; abitare queste domande ci permetterà di illuminare il volto di Dio con la luce della Verità.
Saranno interrogativi in grado di consegnarci il vero volto di Dio: colui che ci ama, che ci cerca, che ci aspetta.
ESERCIZIO PER L’ANIMA
Oggi puoi soffermarti sui tanti interrogativi presenti nella meditazione.
PREGHIERA
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
Salmo 97