LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Marco 6,1-6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Il vangelo di questa XIV domenica del Tempo Ordinario è chiuso tra due parentesi di stupore: la sorpresa della gente di Nazaret e la meraviglia di Gesù. Ma una sottolineatura è davvero importante in questa pagina: la gente passa in fretta dal fascino alla diffidenza e al rifiuto. Classica dinamica che riscontriamo nella nostra quotidianità, nelle nostre relazioni, anche le più belle. Un Gesù nuovo, un Gesù umano, un Gesù che abita la nostra umanità provoca scandalo. Gesù è l’inedito di Dio, l’inedito dell’uomo; è venuto a portare un «insegnamento nuovo» (Mc 1,27), a mettere la persona prima della legge, a capovolgere la logica del sacrificio, sacrificando se stesso. E chi è omologato alla vecchia religione, quella della legge, non si ritrova e rifiuta chi vive secondo un Gesù umano. Noi amiamo andare in cerca di conferme a ciò che già pensiamo, ci nutriamo di ripetizioni e ridondanze, incapaci di pensare in altra luce, di accettare chi vive la propria fede secondo la propria umanità perchè quella umanità è abitata da Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Un Gesù che non parla come uno dei maestri d’Israele crea scandalo. Gesù racconta parabole laiche, che tutti possono capire, dove un germoglio, un grano di senape, un fico a primavera diventano personaggi di una rivelazione. Parlare secondo la propria umanità libera e non secondo gli “sterili” profeti, che amano ripetere insegnamenti e leggi che stonano con la propria umanità. Dio è lo “scandalo” più bello della nostra umanità. Il sublime è nella nostra umanità. La grandezza di Dio abita la nostra umanità. Scandalizza l’umanità di Dio. Eppure, è proprio questa la buona notizia del Vangelo: Dio si incarna nella nostra umanità, entra dentro l’ordinarietà di ogni vita, abbraccia la mia imperfezione, che per noi non è sempre comprensibile, ma per Dio sempre abbracciabile.
ESERCIZIO PER L’ANIMA
La tua umanità è abitata da Dio?
La tua vita è intrisa di stupore?
PREGHIERA
A te alzo i miei occhi,
a te che siedi nei cieli.
Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni.
Come gli occhi di una schiava
alla mano della sua padrona,
così i nostri occhi al Signore nostro Dio,
finché abbia pietà di noi.
Pietà di noi, Signore, pietà di noi,
siamo già troppo sazi di disprezzo,
troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti,
del disprezzo dei superbi.
-Sal 122-