LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Marco 1,1-8
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20231210.shtml
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Il vangelo di Marco si apre con una notizia che fa trasalire di gioia e che la II domenica di Avvento fa propria: Gesù Cristo, Figlio di Dio, entra nella mia storia. E, come accade all’annuncio dell’arrivo di una persona amata, subito fervono i preparativi per l’accoglienza. Ci aiuta Giovanni, l’uomo dei preparativi, ad uscire dalle proprie storture e dai propri ripiegamenti per accogliere il Signore che viene.
Chi attende una visita importante e la prepara non cerca il caos delle piazze, ma uno spazio intimo e riservato che favorisca l’incontro, il dialogo, la relazione. Per questo Giovanni cerca il silenzio del deserto dove si torna all’essenziale. Nel deserto della nostra vita facciamo esperienza di un Dio amorevole «Perciò, ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore» (Os 2,16).
A cosa ci invita il Battista in questa domenica? Ad una sincera «conversione per il perdono dei peccati» (1,4), condizione più semplice per saper cogliere la venuta del Signore in un modo rispettoso tanto della sua volontà di raggiungerci, quanto del nostro bisogno di essere toccati e risanati nella nostra capacità di desiderare una vita grande.
L’Avvento non è una semplice ricorrenza per festeggiare il “compleanno” di Gesù, ma vuole essere l’invito a prendere coscienza dei nostri deserti da cui abbiamo scacciato la dolcezza di quella relazione con Dio e con i fratelli che era la gioia e la pienezza del paradiso.
L’Avvento, attraverso la parola e l’esempio del Battista, cerca di mettere scompiglio nelle nostre abitudini. Lasciamo che la figura di questo profeta apra i nostri occhi e i nostri cuori a qualcosa – in realtà a Qualcuno – che «Viene dopo di me» (1,7) nella misura in cui accetto di fargli posto, fino ad accettare e ad amare che venga «prima di me».
L’Avvento ci riporta e ci rammenta esigentemente che la nostra stessa vita deve essere «inizio» dell’Avvento del Regno di Dio nella mia storia e dell’umanità.
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
Cosa c’è nel mio deserto? Chi riesco a vedere?
Cosa dicono i gesti di Giovanni alle mie relazioni?
Attendo la venuta di Dio? In che modo, con quale attitudine?
PREGHIERA
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Sal 84