LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Luca 21,25-28.34-36
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo»..
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/20241201.html
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Carissimi amici,
iniziamo un nuovo anno liturgico, il tempo forte dell’Avvento.
Mi hanno insegnato che in questo periodo dobbiamo aspettare e prepararci alla nascita del Signore. Dobbiamo preparare il cuore per questo grande evento.
Le nostre comunità parrocchiali e le nostre chiese divertono luoghi di infinite iniziative, hanno iniziato da giorni a mettere in atto una serie di strategia (luci, piante, creazioni, immagini, molteplici proposte, …) per attendere la nascita del Signore. Cose sante. Cose belle. Stiamo attenti pero… uno che attende non deve fare nulla. Deve svuotarsi. Deve annoiarsi. Deve sentire la lentezza del tempo che scorre troppo lento. Invece, il nostro, è tutto un riempimento, una corsa forsennata verso il Natale.
Sì, attendiamo il Natale, per poter finalmente ricominciare a respirare.
Avvento è Attesa ma che ad attendere non siamo noi, ad attendere è il Signore. La sua nascita è già avvenuta, è la nostra che è ancora in corso. Noi siamo gli attesi, lui ci sta attendendo, sta attendendo che noi, finalmente, ci decidiamo a nascere. Un tempo per nascere.
Non si nasce credenti, lo si diventa grazie all’incontro trasformante con l’amore del Crocifisso Risorto che va continuamente ricordato, narrato e sperimentato nuovamente.
Un tempo di attesa. Non un tempo frenetico. Non un tempo delle mille iniziative. Un tempo in cui ci sottriamo alla fascinazione del mondo che ci circonda, alle tante iniziative pastorali che ci ammaliano con le sue illusorie promesse, le sue fallaci speranze e con il disorientamento del desiderio per vivere un tempo e uno spazio dedicato allo Spirito, per darci uno spazio di riposo spirituale, il quale comporta un ritornare vigili su se stessi per assumere i tratti di cui parla l’apostolo Paolo nella seconda lettura: «crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi» (1Ts 3,12-13).
Il tempo di Avvento, come la Quaresima, è un tempo di ri-presa spirituale e il suo pressante invito alla vigilanza non è che una forma di con-versione che permette, nel nostro cuore, di preparare la venuta del Signore Gesù: qui ed ora ed accoglierlo nella nostra anima e nel nostro cuore.
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
Con che cuore mi dispongo ad attendere?
Cosa sto aspettando, oggi?
Quando l’ansia ha soffocato le mie speranze?
PREGHIERA
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.
Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà
per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.
Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza.
Sal 24