LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Matteo 6,1-6.16-18
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
rte.
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20240214.shtml
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Con il Mercoledì delle Ceneri iniziamo il tempo forte della quaresima: un tempo tutto speciale che ci prepara alla Pasqua. Un tempo che ci aiuta a rompere tutti i compromessi con il buio per accogliere la luce della Pasqua e lo possiamo fare solo se siamo allenati, se i nostri occhi, quelli del cuore, sono allenati alla luce.
Ecco perché i quaranta giorni della Quaresima: sono un formidabile aiuto a non sprecare la Pasqua.
Mi piace pensare, carissimi amici, che il digiuno con cui si inaugurano questi giorni non sia un digiuno semplicemente fisico, ma bensì un digiuno talmente più profondo che la questione del cibo è solo un grande memoriale di quello che davvero dovrebbe essere il nostro combattimento: Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
Carissimi amici, invero nodo della nostra vita umana e spirituale è proprio nella dipendenza dall’apparenza, che affligge la nostra vita, la nostra anima, il nostro cuore. Questo tempo forte sia il tempo propizio per disintossicarci dalla dipendenza dell’apparenza. Essa non è semplicemente una forma malsana di vanità, ma bensì un bisogno di sentirsi confermati, guardati, rassicurati dagli altri. Questo bisogno può diventare talmente tanto compulsivo – e nella nostra vita spirituale, nella nostra vita consacrata, nella nostra vita di fede questa malattia sta occupando sempre più spazio – a tal punto da non farci vivere più la nostra vita ma solo la vita che lo sguardo e il giudizio degli altri ci impongono.
Allora, questo tempo forte della quaresima sia un disintossicarci dall’apparenza per recuperare la nostra autenticità. Si arriva alla pasqua solo con la propria faccia, senza nessuna maschera.
Dove possiamo imparare a disintossicarci dal bisogno di essere visti per recuperare il bisogno di essere veri?
Il mercoledì santo ci fa entrare nel grande tempo dell’autenticità, facendoci sperimentare tre grandi luoghi dove recuperare il bisogno di essere veri: elemosina, preghiera e digiuno. Sono il grande alfabeto che ci offre la quaresima per prepararci all’incontro con la Pasqua.
Nell’esercizio dell’elemosina noi ci impegniamo a non avere più come priorità il nostro io, ma a fare entrare la grande variabile del tu. L’elemosina si propone come un invito a vivere e a testimoniare la gratuità del dono. Non sia solo un “fare” un dono, ma ad “essere” dono gratuito per l’altro. Non basta dare qualcosa: bisogna dare se stessi.
Nella preghiera ci impegniamo a sintonizzare il nostro cuore con quello di Dio. La preghiera è il respiro della nostra anima. È l’alimento necessario per la nostra vita spirituale. Non sia un tempo di preghiere, di riti e tradizioni, ma di preghiera: di dialogo intimo con il Signore. Un tempo dove possiamo respirare Cristo.
Con il digiuno ci impegniamo a privarci di qualcosa per ritrovare l’essenziale. Il digiuno ci permette di conoscere meglio ciò che ci abita. Quali sono i nostri desideri più profondi?
Il digiuno nel libro del Deuteronomio appare funzionale all’ascolto della Parola: Dio fa provare la fame nel deserto per risvegliare il bisogno vitale di ascoltarlo. È bellissimo e santo digiunare con il fine di dare il ricavato ai poveri, ma ricordiamoci che nella Scrittura ci si astiene dal cibo primariamente per avere tempo per la Parola, per mettersi in ascolto della Parola di Dio.
Carissimi amici, lasciamoci imporre le ceneri sul nostro capo. Questo gesto vuole orientare il nostro impegno quaresimale alla gioia della Pasqua, ricordandoci che il fuoco dell’amore di Dio è capace di consumare tutto il nostro peccato, sciogliendo ogni nostra rigidità e vincendo ogni resistenza. Esprime la fede che i nostri peccati, immersi nella misericordia di Dio, perdono peso specifico, diventano leggeri e irrilevanti come polvere.
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
In che modo costruisco la mia intimità col Signore?
Cosa dà o toglie gusto alle tue azioni?
Cosa può aiutarti ad avere maggiore consapevolezza della tua appartenenza a Dio?
PREGHIERA
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Sal 50