LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Marco 5,1-12
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/20241101.html
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Carissimi amici,
mi sono chiesto cos’è la santità? Meditando la Liturgia della Parola che ci viene donata in questo giorno mi sono reso conto che la parabola delle beatitudini conteneva la risposta a questo mi interrogativo.
Cos’è la santità? È un andare incontro al Signore che mi aspetta seduto in cima al monte. Il monte nella Bibbia è il luogo dell’incontro del Signore. E mi commuove questo Gesù che si siede in cima a un monte e si lascia avvicinare. Allora la santità è possibile per tutti, non per pochi eletti. E più ci avviciniamo al Signore e più ci sentiamo cucire addosso un vestito prezioso, quello del discepolo.
La santità è vivere un cammino lieve incontro all’amore che ci attende. La santità è un educare il cuore alla povertà e ognuno di noi è mendicante di baci e di carezze, di parole accoglienti; è educarci alla cura e alla custodia dell’altro.
La santità è piangere. Smettere di fingere. Piangere contro l’arroganza e l’indifferenza. Solo chi piange e si lascia consolare ha ancora una possibilità di cambiare il mondo. E il santo è colui che rivoluzione con la propria vita il mondo. Dobbiamo smettere di dare fiducia all’arrogante, a coloro che hanno soluzioni facili.
La santità è per i miti e per coloro che si sentono eredi di una terra che ha trovato e vuol lasciare a chi verrà dopo di lui.
La santità è per coloro che non vogliono più credere a chi pretende giustizia ma nemmeno a chi la promette. Il mondo non è giusto e non lo sarà mai. Da duemila anni la croce certifica il fallimento delle umane utopie.
La santità è per i misericordiosi, per coloro che vivono solo grazie al perdono che altri ci hanno offerto. I santi non credono alla vendetta, alla punizione e al castigo. La violenza porta solo ad altra violenza. Resistiamo alla tentazione dell’aggressività, non diamo fiducia a chi parla con cuore risentito. Sospettiamo sempre di chi “perdona ma non dimentica” amare invece chi non dimentica il nostro nome, il nostro indirizzo e il nostro numero di telefono nonostante la nostra miseria. Amare chi non riesce a dimenticare la fragilità umana perché ne è perdutamente innamorato.
I santi sono coloro che hanno il cuore puro, dove puro non vuol dire immacolato ma vivo. Puro nel suo essere cuore, puro nella sua vocazione profonda: che il cuore faccia il suo mestiere: amare.
I santi sono coloro che operano la pace partendo da se stesso. La pace non si scambia, la pace non si promette, la pace non si concede, la pace è, la pace abita.
La santità è per coloro che nonostante la fragilità umana cercano di indossare nella propria quotidianità il vestito del discepolo che il Signore ci confeziona in ogni istante della nostra esistenza umana.
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
Ti sei pronto per metterti in cammino?
PREGHIERA
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Sal 23