LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Marco 11,1-10
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.
Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!».
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20240324.shtml
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
All’inizio della Settimana Santa mi piace pensare all’immensa ricchezza che la liturgia ci offrirà e vi invito a contemplare questa grande settimana con gli occhi dei vari personaggi che incontreremo:
Il soldato
La Chiesa nasce dalla contemplazione del Dio crocifisso. «A farci cristiani non sono i riti, ma il partecipare alla sofferenza di Dio» (Dietrich Bonhoeffer). L’ha capito molto bene un soldato esperto di morte: “costui era figlio di Dio”.
Cosa ha visto il soldato in quella morte? Ha visto Dio. Un Dio capovolto, che non sacrifica nessuno, sacrifica se stesso, non spezza nessuno, spezza se stesso. Ha visto che il cuore della passione del Nazareno era una passione per Dio e per l’uomo. Morire così è cosa solo da Dio, la sua rivelazione.
“Scendi dalla croce!” gridavano. Ma se scende, non è più il nostro Dio, torna a prevalere la solita logica umana che fa vincere il più forte.
Giuda
Consegna il suo Rabbì con un bacio, perché anche l’amicizia può degenerare, e possiamo ritrovarci traditori in un legame che sembrava solido e sicuro, forse per invidia, o per un fraintendimento, o solo per l’usura del tempo.
Pietro
Prima s’addormenta, poi rinnega. Basta l’allusione di una giovane serva per farlo tornare indietro dalla promessa appena fatta con tanto slancio. Diciamo tante parole, facciamo tante promesse, anche in buona fede, ma poi cambiano le situazioni, subentra la paura di non farcela, vengono i dubbi sulla strada intrapresa e allora ci giriamo dall’altra, dimenticando i volti con cui ci eravamo impegnati.
Pilato
Abbandona ben presto il timido tentativo di salvare Gesù scambiandolo con Barabba, perché non basta un po’ di pietà per essere dalla parte del giusto, molto più comodo è dare soddisfazione alla folla, accontentare chi si aspetta da noi un comportamento scontato, conformista e comodo.
Simone di Cirene
Prende la croce di Gesù, ma la costrizione non fa diventare discepoli: appena si può scegliere, Gesù e la sua croce vengono abbandonati.
Le donne
Osservano da lontano, perché il dolore e l’impotenza rendono muti e immobili, togliendo la capacità di iniziativa e forse persino i più elementari gesti di pietà e condivisione.
C’è posto per tutti in questa settimana. C’è posto per tutti, perché ciascuno di noi sa cosa significhi tradire, rinnegare, addormentarsi, conformarsi per comodità, scappare, guardare da lontano senza coinvolgersi. Lo abbiamo fatto tante volte, con Gesù e con i fratelli e le sorelle nei quali lui vive e soffre.
Non saremo capaci di non cadere e rinnegare più, ma possiamo alzare lo sguardo verso Gesù crocifisso e chiedergli forza e capacità di stargli vicino. Possiamo iniziare dai piccoli gesti con i quali si aprono e si chiudono queste pagine di passione: la gratuità di un profumo che si spreca solo per onorare un corpo amato, il coraggio di comperare un lenzuolo per deporre in una tomba degna un corpo morto.
Sono piccole attenzioni, ma che illuminano di speranza queste pagine perché sono il segno di un’umanità che non si arrende e ricomincia, nonostante tutto, a seminare luminosi gesti d’amore.
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
In quale personaggio mi identifico?
C’è posto per me in questa settimana?
PREGHIERA
Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.
Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.
Sal 21